Storia del Priorat
La viticoltura fu portata da monaci Certosini nel 1194 e arrivò ad avere quasi 5000 ettari di vigne alla fine del diciannovesimo secolo, prima che l’infestazione da fillossera distrusse completamente le vigne e l’economia locale. Eccetto rare eccezioni le vigne non furono impiantate nuovamente fino agli anni ‘50 e la produzione rimase per molti anni dominio di cooperative che, sebbene già nel 1954 venne istituita la DO Priorat erano solite produrre vino di bassa qualità in bottiglie da 5 litri. La svolta avvenne nel 1979 quando René Barbier comprò un vigneto nel villaggio di Gratallops. Nato nella vicina Terragona, figlio di un mercante di vino, René all’epoca lavorava in Rioja nella cantina Palacios Redmundo e lavorò al suo vigneto nel weekend. Per la fine degli anni ‘80 Barbier riuscì a convincere alcuni amici fra cui Alvaro Palacio, che per primo ebbe l’intuizione di valorizzare le vecchie vigne producendo nel 1993 la prima annata di L’Ermita. Oggi i migliori vini di Priorat sono fra i più ricercati da appassionati e collezionisti di tutto il mondo.
Llcorella, il grande terroir del Priorat
Jancis Robinson ha definito Priorat come “Eccitante, uno dei vini al mondo maggiormente influenzati dal terroir”.
La zona ha origini vulcaniche ed il particolare terreno è composto da ardesia rossa e nera con particelle di mica, conosciuto in catalano con il nome di “llcorella”. L’eccezionale capacità drenante della llcorella spinge le radici fra i 10 e i 20 metri di profondità alla ricerca di acqua nel sottosuolo fresco e umido, mentre la mica in superficie riflette i raggi del sole portando a perfetta maturazione le uve e concentrando i sapori.
Vitigni coltivati nel Priorat
L’appellazione è nota soprattutto per i suoi vini rossi, che rappresentano il 93% dei circa 2000 ettari di vigneti. Principalmente si coltiva il Grenache (Garnacha Tinta) ed il Carignan (Carinena) che sono le star dei grandi vini di Priorat. I migliori rossi oggi giorno sono infatti blend di Grenache, che apporta morbidezza e aromi fruttati, e Carignan che rende il vino più tannico, acido e ne aumenta la complessità con aromi speziati. Oggigiorno i vitigni più internazionali che furono in auge negli anni ‘90 e primi anni ‘00, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot, vengono principalmente utilizzati nei blend dei vini meno importanti. Meno di 150 ettari di vigna sono invece dedicati a vitigni bianchi. Le uve più importanti sono Grenache Blanc (Garnacha blanca) e Viura (Macabeo).
Clima nel Priorat
Generalmente più estremo rispetto alle altre zone continentali, pur essendo una piccola appellazione ha diversi microclimi con vigne fra i 100 e i 700 metri sul livello del mare . Le estati sono lunghe, calde e secche con temperature che possono raggiungere i 35°C mentre gli inverni sono rigidi con temperature che scendono sotto lo zero. Le precipitazioni annuali sono bassissime, spesso inferiori ai 500 mm annui. Condizioni che in gran parte delle altre zone vinicole del mondo richiederebbe l’irrigazione.
La Classificazione dei vini Priorat
Recentemente Priorat è diventata la prima appellazione vinicola spagnola ad avere un approccio zonale a piramide simile a quello della Borgogna. Alla base della piramide si trovano il Priorat generico. Un livello sopra il “Vi de Vila”, prodotto con uve di un solo villaggio. I vini provenienti da singoli vigneti sono divisi in tre livelli qualitativi, “Vi de Paratge” (Cru), Vinya Classificada (Premier Cru) Gran Vinya Classificada (Grand Cru). Dei 459 Cru classificati solo quattro hanno lo status di Vinya Classificada e sono un vigneto, L’Ermita è considerato Gran Vinya Classificada. Inoltre Priorat ha le regole più stringenti al mondo per l’utilizzo del termine “vinyas vellas” (vecchie vigne). Infatti si possono fregiare di questo titolo sono vigneti piantati prima del 1945.
Caratteristiche dei vini di Priorat
I migliori Priorat rossi sono concentrati e avvolgenti ma mantengono un carattere sofisticato degno dei grandi Bordeaux. Sono vini complessi con aromi di ciliegia, prugna matura, timo, dragoncello, aneto e curry, spesso accompagnati da sentori di lavanda e viole che crescono a profusione nei campi vicini alle vigne. I Priorat più semplici sono di pronta beva, ideali da essere consumati entro cinque anni dall’imbottigliamento.
I migliori vini, provenienti da vigneti Vinya Clasificada e Grand Vinya Classificada danno il massimo fra i 10 ai 15 anni e possono essere conservati per più di 20 anni. I vini bianchi sono strutturati, pieni e saporiti ed i migliori meritano di essere lasciati maturare qualche anno in cantina prima di essere stappati.
Abbinamento cibo vino con i Priorat
La grande struttura dei vini rossi fa si che si sposano bene con piatti dal gusto deciso. Ideali abbinati a costate e fiorentine, soprattutto se frollate a lungo. Per restare in Spagna è eccezionale l’accoppiata fra Priorat e una costata di Rubia Gallega frollata più di 60 giorni. Per chi fosse un amante della selvaggina può tranquillamente abbinarlo a cervo, cinghiale o ad un petto d’anatra. I vini bianchi sono ottimi con pesci saporiti come coda di rospo e dentice ma non disdegnano neanche l’abbinamento a piatti di carne. Molto buono è l’abbinamento Priorat Bianco con animelle di vitello o con la cotoletta alla milanese.